Le convinzioni limitanti, cosa sono?

Le convinzioni limitanti sono dei pensieri rivolti nei confronti di noi stessi, sono delle storie che ci raccontiamo da soli, riferite ai nostri comportamenti, alla nostra identità, alle nostre capacità, agli altri e a come funziona il mondo e che influenzano molto spesso i nostri stati d’animo, le aspettative, i comportamenti e le relazioni.

Da un punto di vista psicologico si tratta di generalizzazioni cognitive

generate dal nostro pensiero, la cui attività di base è proprio quella di categorizzare, ossia formare concetti che ci permettono di ordinare in categorie comuni diversi oggetti, idee e situazioni, e che attraverso la generalizzazione utilizziamo nella nostra interazione con l’ambiente per orientarci. Una sorta scorciatoie “euristiche di giudizio”che consentono di giungere rapidamente alle valutazioni e alle decisioni, anche in assenza di dati sufficienti e comunque senza passare attraverso un’elaborazione accurata e completa dei dati.

E lo facciamo tutti, nessuno escluso. Utilizziamo, quindi, delle strutture preventive di conoscenza (schemi, categorizzazioni, stereotipi) quando valutiamo, decidiamo, emettiamo giudizi su noi stessi e sugli altri.
Sono delle procedure molto veloci non consapevoli, a cui il nostro sistema cognitivo deve sottostare, perché permettono risparmio di tempo e di lavoro mentale, ma non garantiscono necessariamente la soluzione corretta.
Ci possono portare, infatti, a degli errori di valutazione e di giudizio e li facciamo sia nei confronti di noi stessi che degli altri, perché non sono giudizi che si basano sulla realtà oggettiva, ma su quella percepita. Le convinzioni limitanti, quindi sono degli schemi, delle rappresentazioni che ci siamo costruiti su di NOI e iniziano a formarsi nei primi anni di vita, come conclusione di un’associazione molto forte tra un’esperienza emozionale e una situazione vissuta e sono influenzate, oltre che dalle nostre esperienze, anche dalla cultura, famiglia e società di appartenenza.

Siamo noi  stessi a crearci i nostri limiti

Si tratta di credenze che da piccoli ci hanno aiutato a darci delle spiegazioni di quello che ci accedeva, a vivere o evitare situazioni dolorose e ad affrontare la realtà in diversi momenti. Siamo noi a crearle e, quindi, siamo noi stessi a crearci i nostri limiti attraverso pensieri, parole e azioni. La convinzione in sé, perciò, non esiste oggettivamente nel mondo reale, ma credendoci noi gli diamo una vita propria, la concretizziamo nella nostra mente, la trasformiamo in energia, azioni, fatti e quindi realtà.

Esse determinano tutte quelle cose che accettiamo o che rifiutiamo, le cose che possiamo fare o che non possiamo fare. Sono delle barriere mentali invisibili nella nostra realtà individuale.Una realtà nostra con la quale vediamo, sentiamo e percepiamo noi stessi, gli altri, le cose, gli eventi ed il mondo. E siccome riconoscere le credenze limitanti sbagliate è doloroso, perché ci toglie i filtri, i mattoni sui quali abbiamo costruito la nostra intera esistenza, siamo disposti a tutto pur di confermare che noi abbiamo ragione, ovviamente tutto questo avviene in maniera inconscia.  Esse, quindi, hanno un enorme potere su di noi, sulla nostra vita e sugli altri.

Le convinzioni limitanti possono essere accompagnate da convinzioni  potenzianti

Una credenza limitante in genere può avere delle sensazioni sgradevoli per noi, mentre una credenza potenziante è quella che genera delle sensazioni che sono piacevoli e ci permettono di evolvere e di allargare la nostra percezione di noi stessi, degli altri, delle cose e del mondo. Hanno, quindi, l’effetto contrario di quelle limitanti: se crediamo di poter svolgere un’azione probabilmente ce la faremo. Si tratta di un concetto che incute in noi un messaggio positivo e che ha una capacità generativa… genera potenza, come quelle limitanti generano fragilità, con la stessa forza, capacità di influenzarci.

Come possiamo affrontare, modificare o creare le nostre convinzioni?

Le esperienze definiscono le credenze,  e le parole sono gli strumenti con cui ancorare le convinzioni al nostro cervello. Sono quei mezzi che ci permettono di classificare un’esperienza e confermare le nostre convinzioni sulla base del risultato di un’esperienza vissuta. La persuasione verbale, quello che ci diciamo o che ci dicono, accompagnata dalla esperienza sono  quindi, gli strumenti principali attraverso i quali possiamo modificare o creare in noi stessi e negli altri le nostre convinzioni, grazie ai quali, quindi, ritrovare la nostra libertà di essere.
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